venerdì 29 novembre 2013

Ikea e pirottini

Quando Camilla ha infilato (per errore???) tutta una mano nel paralume in carta di riso della lampada in soggiorno, ho pensato subito:
"E va beh... all'Ikea ne venderanno ancora, no?"
E invece no.


La lampada era abbinata ai due lampadari appesi al soffitto a 4 mt d'altezza (che dobbiamo chiedere in prestito una scala lunga lunga per cambiare le lampadine...).














Per un po' dunque l'abbiamo sostituita con un'altra che non ci ha mai soddisfatti. La forma non c'azzeccava proprio, la chiamavamo "il raviolo". Buoni i ravioli, ma in soggiorno...

Così dopo una breve panoramica su internet delle possibili soluzioni per ripararla (decupage? carta riciclata? stoffa? colla vinavil e acrilici?) le bimbe hanno scelto i pirottini.

"Ma usare pirottini nuovi? Questo non è riciclo!"
"Come no? Li hai in cucina da anni e non li utilizzi mai ché preferisci gli stampini... Devi ammetterlo mamma..."
Ma quand'è che sono diventate abbastanza grandi da trovare la risposta perfetta al primo colpo, queste due??? Grrrr!!!!
E allora via di pirottini.

Non ci sono istruzioni: solo un poco di vinilica sul retro del pirottino, appoggiare alla carta di riso: un lavoro che le bimbe hanno fatto da sole!!!










Ne abbiamo usati di due misure: prima i grandi, successivamente i piccini all'interno, quasi a formare una corolla.


Zucca di Giulia in adorazione del nuovo paralume
Ne è venuta una lampada un poco kitsch... Ma le mie ragazze l'adorano e nessuno la chiama "raviolo"!

martedì 26 novembre 2013

Di cose belle e una cassiera dell'LD

Voglia di cose belle, oggi. Da regalare, strette in un pugno, nascosto dietro la schiena.Cose che in un pugno non ci stanno, ma cose così: da ricevere con occhi chiusi e sorriso curioso.
Voglia di suoni nuovi, che vadano oltre il silenzio, che cingano le distanze.
Voglia di vita, ma in punta di piedi.
Un canto sussurrato, in sottofondo. Di bimbi, che neniano a bambole di pezza.

Voglia di un cielo lucido e un ramo di foglie gialle.
Di odore di terra smossa, prima dei ghiacci.
Delle ultime margherite intirizzite, come piccole dita senza guanti.

Di una gelatina alla frutta, ma arancione.

Voglia di gambe nude e musica lenta, di sottofondo e ballare rimestando una zuppa.

Voglia di biscotti croccanti.
Voglia di rileggere Mr Gwyn.
Voglia di un sorriso che voli sopra la folla.

Voglia di una maglia di lana, a collo alto...

Un bosco di faggi e odore di funghi.

Gocce di pioggia sulle ciglia.

Di piedi scalzi nella neve.
Di piedi scalzi nella sabbia.
Di piedi scalzi sull'erba.

Di piedi scalzi.

Di una mela rossa, a morsi.

Voglia di un ciottolo rotondo, di un nido di rondini.
Di un giro al fiume, il mio, di fiume.

E poi ti trovi all'LD, a Costa Volpino, alla cassa, alle sei di sera, stanca e con un tantino di muso, perché è buio pestissimo, sei sola e fa un freddo puttano che te lo senti anche dentro un pezzettino di quel freddo lì.
E la cassiera ti saluta guardandoti in faccia.
"Buonasera!" e sorride.
Alzo un sopracciglio, il sinistro.
"Buonasera...  Com'è veloce, a passare la spesa: è a metà ed io ho insacchettato solo l'insalata..."
"Dobbiamo essere veloci, sa abbiamo molte cose da fare: finita la cassa c'è sempre altro! Anche se a me piace salutare le persone, che voi siete sempre di corsa, ma ci sono le vecchiette che ci tengono al Buongiorno e Buonasera e magari poi ci tornano, qui, se una è gentile. Trentacinque euro e 20 centesimi."
"Carta di credito"
"Ma a volte sono così di fretta che nemmeno riesco a salutare, che poi la coda in attesa si allunga. Dimentica le uova!!!"
"Ah, grazie, come avrei fatto con la torta?"
"Fa la torta? Con la nutella, magari?"
"A volte..."
"Mmmmm..."
"Alla faccia della dieta"
"Mi mette una firma qui?" Mi porge lo scontrino e aggiunge:
"Ma allora lei non lo sa... Per la dieta e per morire, c'è sempre tempo!"
Sorride, di un sorriso bello e grande, di occhi in faccia. Poi le scappa una mezza risata.
"Me la segno questa!" le dico, raccattando le mie sportine, sorridendo, anch'io, un po'.
Lei si gira serena e:
"Buonasera" all'uomo dietro di me. Altro giro, altro regalo.
Io il mio l'ho ricevuto oggi, da una cassiera bionda con la coda di cavallo, la bella divisa verde, il cerchietto ed un sorriso grande come l'LD.
Cose belle, che ne abbiamo bisogno per scaldarci il cuore, per continuare a sognare.
Ogni giorno, un po'.

venerdì 22 novembre 2013

Laboretto n° 5: Il pinguino delle nevi

Anna: 6 anni e una tecnica eccellente
Ecco, se avessi immaginato che proporre un pinguino al laboratorio mi avrebbe così dato corda, insomma, credo avrei proposto altro, che so... Un pesce tropicale o forse un cactus,  chissà.
Faccio un passo indietro.
All'inizio della settimana avevo scelto questo pinguino: un laboretto meraviglioso (molto diffuso in rete), per i miei LAB-artigiani, ma lo vedevo un po' fuori luogo, dopotutto,  il freddo pareva così lontano...
Poi, ieri sera, è nevicato e nemmeno poco... Mannaggia al pinguino... Un bel pesce tropicale dovevamo fare, uffa...
Comunque...






PIENONE IERI: 15 LAB-artigiani!
 I laboretti impazzano e le iscrizioni continuano ad aumentare: siamo a 16 già oggi!!! Sono così felice! Se continuiamo in questo modo la sala corsi di Progetti & Immagine inizierà a sembrarci piccoletta!!!

Ma veniamo al nostro capolavoro:

Occorrente:

  • Due bottiglie in PET trasparente (sono perfette quelle della Coca Cola che hanno un profilo svasato verso il fondo, ma noi ci siamo accontentati di quelle normali)
  • colori a tempera (o acrilici)
  • tre striscioline di tessuto di scarto
  • foglio bianco
  • piccoli ritagli di foglio colori: arancione (becco) e nero (occhietti)
  • gomitolino di lana
  • colla vinilica

Come procedere:
Ritagliare le due bottiglie di plastica, partendo dal fondo, la prima per il corpo, a circa cm 13, la seconda per il berretto a circa cm 5. Proviamo la chiusura: le bottiglie devono chiudersi una nell'altra e rimanere incastrate. Avendo tempo consiglio di passare i bordi della bottiglia con il ferro da stiro oppure una piccola lima: evitano di tagliare inesperte manine.

Con la tempera di colore nero, dipingere interamente l'interno della bottiglia più alta, avendo l'accortezza di passare due mani, qualora il colore non venga uniforme e coprente.
Colorare con una tinta a piacere, sempre all'interno, la bottiglia cappellino.
Disegnare su un foglio di carta bianco il pancino-musetto del pinguino, applicarlo sopra la bottiglia nera, incollare poi il becco e gli occhietti (io li ho ottenuti con la bucatrice).



PAUSAAAAAA: CARAMELLE!!! Ancora una, ancora una. Bastaaaa che vi cadono tutti i denti! E se vi cadono qui, poi, mi tocca inventarci un laboretto! Puah...

A questo punto, fisso una strisciolina di stoffa attorno al berretto e la seconda a guisa di sciarpa, con due estremità a penzoloni. 
Per concludere realizziamo il pom-pom. 
Noi abbiamo usato un metodo veloce e non troppo preciso, ma perfetto per l'occasione: filo di lana da girare attorno a tre dita: gira gira gira... Togliere il gomitolino dalle manine del bimbo, fissarlo al centro come vedete in questo sito, con un nodo ben stretto. Tagliare gli anelli di filo alle due estremità, stropicciare il pom-pom e fissarlo sulla sommità del berrettino.

Insomma, eccovi una carrellata dei prodotti che hanno creato, voglio precisare che i miei 15 LAB-artigiani hanno tra i sei e gli otto anni (una ne ha 9) mica male davvero, eh???? 


Ambra: 6 anni e una fantasia straripante





Che gruppo spettacolare!!!
Luca, un tipo col ritmo nel sangue...
Un grazie a Simona, Fabio e Monica di Progetti & Immagine per gli stimoli ed il costante confronto, un altro GRAZIE speciale a Ingrid e Francesca per la perfetta collaborazione: sgobbano, sorridono e soprattutto NON mangiano caramelle!!!





giovedì 21 novembre 2013

4° Laboretto!!! La ghirlandola

Ho riflettuto molto, in questi giorni, partendo da scambi di idee con Simona e Fabio (di Progetti & Immagine, sede dei nostri laboratori) sull'importanza delle esperienze sensoriali nelle attività con i bambini. Ho trovato anche uno studio di un'università americana che sottolinea l'impoverimento della nuove generazioni, in questo ambito, a causa della perdita del contatto diretto a favore della realtà virtuale. Insomma, ironizzava il saggio, i nostri bambini conoscono il bosco dei videogiochi ma pochi sono stati in un bosco vero...
Da qui mi è nata la necessità di proporre, ogni tanto, laboratori che abbiano anche altri fini.
Permane il concetto di riuso prima e riciclaggio, poi. Permane la necessità di guardare ciò che ci circonda come utile  (e ri-utile) e non immediatamente sostituibile, ma, questa volta, la voglia era di puntare anche su altro...
Il sogno era di portare i bambini nel bosco. Ma il laboratorio è nel tardo pomeriggio: in giornate uggiose è quasi buio...
Allora, un poco  di bosco, l'ho portato dentro.
Non è la stessa cosa, lo so... Ma almeno vista, tatto e olfatto li abbiamo esercitati!!!

Dunque dunque, il lavoretto è quasi banale, ma arricchente e, dopo averlo provato, garantisco che dà molti più risultati di quanto pronosticato.

Ho preparato due tavoli di foglie autunnali di varia tipologia, colore, consistenza e aroma.

Ho invitato i bambini a:

  • GUARDARE
  • TOCCARE (sfregare, spezzare, appallottolare)
  • ANNUSARE


Il tutto, con calma, molto liberamente.
Hanno riconosciuto l'odore dell'alloro, associandolo alle castagne bollite, il rosmarino dell'arrosto della nonna, la salvia delle cotolette, la menta della gomma americana, la lavanda del sapone ...
Si sono stupiti del giallo del glicine, dell'arancione del kaki, del bruno rossastro del pruno...
Hanno strappato le carnose  foglie di actinidia e quelle coriacee dell'alloro.
Bello, davvero bello.

Al termine dell'esperienza diretta erano pronti: via con il laboratorio: incollaggio di foglie sopra cartone riciclato.
Utilizzando un piatto ed una ciotolina ho disegnato due cerchi concentrici, li ho ritagliati.









Dietro abbiamo incollato, con un pezzettino di nastro adesivo, un cordino, per appendere la ghirlanda.
Strato di vinilica e foglie, secondo il gusto, ancora vinilica e foglie, fino a copertura del cartone.. Una volta asciutte, strato di vinilica anche sulla pagina superiore, delle foglie, per mantenerle belle lucide.



Poi, visto che a questo laboratorio, erano quasi tutte femminucce, un luccichio di glitter e qualche farfallina colorata, così, per rendere l'opera, ancora più personale.





















L'ho detto: un laboratorio arricchente ma molto semplice e i miei LAB-artigiani se lo meritavano, vista la sgobbata del caleidoscopio!!!





Piccolo scorcio dei tavoli di lavoro  













Così, io mi sono messa in pari con la cronaca dei laboratori!Oggi pomeriggio vi aspetto per il n° 5 e via di tempereeee!!!


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