martedì 25 febbraio 2014

Scappare a San Defendente

Abbiamo scelto di evadere per qualche ora, domenica pomeriggio. Oltre gli impegni di lavoro (miei) e le preoccupazioni di Sergio. Oltre i problemi delle nostre famiglie, oltre chi è ammalato e chi ha perso il sonno la notte. Una vera fuga, coi fiocchi.

E Sergio ha pure lasciato a casa i telefoni: entrambi!!!
Incredibile!








Comunque via, tutti insieme finalmente, con al seguito anche Holly, incredula e scodinzolante.
Una mattinata: la breve salita, la vista, il pranzo all'aperto, perdersi un poco lungo i pendii, ritrovare la via maestra, tornare alla chiesetta.
E sgranocchiare arachidi seduti sull'erba, che ogni famiglia c'ha le sue tradizioni.

E strizzare gli occhi a cercare il fondo lago.
E puntare il dito laggiù, dove dovrebbe esserci la casa dei nonni.
E trovare una nuvola a forma di cane.
E indicare la barchetta (vela rigorosamente bianca) che pare incollata sbilenca sopra le onde.
E due mongolfiere in cielo, no  mamma, son quattro.
E chiamare Holly che è scappata.
E che albero è questo mamma?
E schiacciare tra le dita bacche rosse.
E fotografare primule.
E perdersi in mezzo ai rovi che tirano capelli e strappano la giacca.
E respirare gonfiando i polmoni.
E salutarie tutti quelli che incontri lungo il cammino.
E conoscere una coppia di Sarnico che, in Tunisia, è stata assaliti dai cani.
E pensare che sono belli.

E pensare che stiamo bene.

Torniamo a casa, che inizia il vento freddo...





Cane con vista...



Il pane ai cereali di Sergio: panino veg!

Arachidi time!!!











Il primo insetto scoppiettante!!!






Mongolfiere!!!
Il riposo del guerriero.
E se, prima di rientrare, una gemma ti sorride...

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